A me, se pur piace, nella mia dimora stare,
ove il piede posa, sulla ferma terra,
non mi traggo dall’affrontare il lontano mare,
che nuove esperienze porta a vedere in ogni era.

Inizio a scorgere la prima isola, quella a me più vicina,
alla vista sembra grande, ma anche lei è piccina.
Scoprirne i contorni e le definizioni, è compito facile.
Vi è un albero maestoso e forte, ma anche uno piccolo e gracile.

Poi allungo lo sguardo su un’altra isola, là però non distinguo più le cose,
né porte, né finestre, vedo solo i contorni delle case.

Più in là ancora un’isola di cui appena ne vedo la traccia,
sembra senza vita, sembra solo roccia.

E più in là ancora apparentemente solo mare
e là, dove niente appare, vedo la vita continuare.

Facile nella prima guardare, nella seconda immaginare e nella terza ipotizzare
e ancor più facile per me sarebbe nella terra stare.

Il difficile è scorgere, con l’intuire,
il nascosto visibile nell’immenso mare.


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