Spesso nominato come Grande Esperto Terribile, è la prima figura che il profano incontra all’ingresso e che avrà il compito forse più importante dell’intera vita iniziatica che l’uomo di desiderio si appresta ad affrontare. Dovendo il Maestro Terribile procedere ad accompagnare il profano prima all’interno del Gabinetto di Riflessione e successivamente nei viaggi iniziatici, assume contemporaneamente due aspetti che, seppur apparentemente in antitesi, sono complementari. In qualche modo, si potrebbe azzardare la definizione di “guida amica”, ma allo stesso tempo estremamente severa e spaventosa.
La ritualità
“Io vi riconosco e vi aiuterò.
Sono la vostra Guida,
abbiate fiducia in me e seguitemi.”
Il Fratello proponente, raggiunta la casa massonica, lascia il Profano nelle mani del Terribile pronunciando: “Maestro Terribile, Vi affido il Profano”.
Il Terribile risponde “Io vi riconosco e vi aiuterò. Sono la vostra Guida, abbiate fiducia in me e seguitemi” e accompagna il Profano bendato nel Gabinetto di Riflessione dopo aver attraversato un percorso lungo e tortuoso. In pratica si tratta già del primo viaggio iniziatico, il Viaggio della Terra che porta all’interno di questa, dove l’uomo trova l’oscurità.
In questo viaggio, il Profano si affida completamente alla voce del Terribile che cautamente lo guida.
Spesso il Profano, in questa situazione, ignaro di quello che sta per accadere e completamente all’oscuro, è in balia di sensazioni molto forti che lo portano ad avere un minimo di paura. Ciò può essere percepito facilmente dal Terribile che, dovendo accompagnarlo, lo prende per il braccio potendone sentire il battito accelerato ed il respiro pesante. In queste situazioni, la figura del Terribile deve assumere una voce rassicurante e spesso dovrà porre il suo braccio sulle spalle del Profano in modo da fargli sentire la sua rassicurante presenza, possibilmente ricordandogli spesso di fidarsi di lui e che lo guiderà in sicurezza.
In ogni caso, è importante generare emozioni forti che possano essere ben ricordate dal Profano in modo da potergli dare lo spunto necessario a comprendere il significato nascosto di ciò che sta compiendo. Per favorire l’ispirazione di emozioni, potranno essere usate musiche che generano suspense o anche paura, ovviamente senza esagerare.
Una volta arrivati all’interno del Gabinetto di Riflessione, il Terribile toglierà la benda al Profano che così avrà modo di vedere cosa c’è intorno a lui, all’interno di questa stanza appena illuminata da una candela.
In questa situazione è opportuno dire qualcosa che introduce il Profano alla meditazione e soprattutto alla preparazione di ciò che sta per accadere.
Solitamente si dice: “Profano, io vi lascio in balia delle vostre riflessioni, ma non sarete solo: il G\A\D\U\ è con tutti noi!”.
Personalmente preferisco questa versione, dove si prende spunto da un film: “Profano, qui io vi lascio, nella regione più estrema ed assoluta dell’animo umano, un luminoso abisso dove l’uomo trova sé stesso. All’Inferno, Profano, vi lascio all’Inferno”.
Quest’ultima frase ritengo sia di grande impatto emozionale e sicuramente rende meglio l’idea di ciò che ognuno di noi deve affrontare prima di divenire un Iniziato nel vero senso della parola.
Successivamente, il Maestro Terribile provvederà a preparare l’entrata del Profano nel Tempio, procedendo prima di tutto a farsi consegnare i metalli. Per metalli qui vogliamo intendere tutti gli oggetti che sono fatti di metallo come anelli, orecchini, collane, ma anche portafogli, cinture, gemelli. Per argomentare sul significato esoterico dei metalli si rimanda al capitolo successivo.
Prima di affrontare i viaggi iniziatici, è necessario che il Profano compili il “Testamento”. Questo verrà presentato dal Terribile con le seguenti parole:
“Profano, l’Istituzione della quale volete far parte, desidera che voi rispondiate alle domande che sono qui trascritte. Le vostre risposte saranno vagliate dall’Assemblea, la quale è autorizzata a decidere sulla vostra ammissione o non ammissione. Riflettete e rispondete con sincerità!”
Di ciò che saranno le domande alle quali dovrà rispondere il Profano e del significato di quanto concerne ne parleremo nello specifico successivamente.
Una volta approvate le risposte del Profano, il Terribile, tornando nel Gabinetto di Riflessione, provvede quindi a svestirlo come da rituale e bendarlo nuovamente.
Ad ogni operazione svolta, sarà opportuno che il Terribile dia una spiegazione di ciò che sta compiendo in modo tale da far capire l’importanza di ogni singolo gesto che viene eseguito nella ritualità.
Riportiamo come da rituale.
Il Maestro Terribile si reca dal Profano e, con voce calma e chiara, gli dirà:
“Profano, voi dovrete assoggettarvi ad alcune prove. L’Istituzione, della quale avete chiesto di far parte, si aspetta da voi coraggio e fiducia, affinché possiate ricevere la Luce. Lasciate che vi prepari per la grande Cerimonia!”
Ciò detto, il Terribile dirà mentre pone una benda nera sugli occhi:
“Questa benda sta a significare che, non avendo ancora superato le prove che vi accingete ad affrontare, siete ancora ignorante di fronte ai Sacri Misteri della Libera Muratoria”
Mentre toglie la giacca e la cravatta, slacciando i bottoni della camicia e scoprendo il petto:
“Il fianco sinistro è scoperto perché sarà con il vostro cuore che dovrete riuscire a sentire ciò che fino ad oggi è stato coperto dalla profanità che ancora vi contraddistingue”.
Mentre scopre la gamba destra, rimboccando il pantalone sino oltre il ginocchio:
“La gamba destra scoperta significa che voi dovrete scoprire e quindi purificare la vostra anima se volete continuare nella via che porta alla Sacra Conoscenza”
Mentre toglie la scarpa del piede sinistro, calzandola con una pantofola:
“Rimarrete con il piede sinistro scalzo per ricordarvi che state per entrare in un luogo sacro”.
Mentre pone una corda a cappio al collo:
“Il Cappio al collo è il simbolo del vostro legame ancora forte con il mondo profano, ma anche la necessità di proseguire il vostro cammino con l’aiuto di un Maestro”.
Dopo essere stato così preparato, il Profano viene condotto alla porta del Tempio, dove il Maestro Terribile lo invita a battere energicamente ripetuti e disordinati colpi.

Una volta entrati nel Tempio, si svolgeranno i viaggi iniziatici dove il Terribile dovrà dare sicurezza e timore allo stesso momento, ponendosi quindi come sicuro punto d’appiglio durante i viaggi, ma facendosi percepire come crudele esecutore della sentenza in caso di non superamento, proprio come la bestia Ammit divorava l’anima del morto nel caso in cui il cuore di questa fosse più pesante della piuma durante la psicostasia raccontata dagli antichi egizi.
Proprio da qui possiamo benissimo comprendere come la figura del Maestro Terribile sia assimilabile ad Anubi, divinità egiziana dell’oltretomba, psicopompo e signore dell’Occidente.
Mitologia
Sono diverse le figure mitologiche che nelle varie culture e religioni accompagnavano il defunto nell’aldilà.
Con la parola “defunto” qui si vuole intendere colui che si appresta a morire alla vecchia vita per vivere in una nuova vita, peculiarità dell’iniziato. Infatti, ritornando a parlare di religione egiziana, il famoso “Libro dei Morti” non è nient’altro che una indicazione in simboli ed archetipi che si è voluta dare a chi affronta il viaggio interiore alla ricerca della Luce. Di fatti, la traduzione corretta non sarebbe Libro dei Morti, ma “Libro per uscire al giorno”, intendendo così un metodo per l’anima di uscire dal proprio corpo e penetrare nella luce immortale.
La figura di Anubi è forse quella che più si addice al Maestro Terribile nella Massoneria ed il suo aspetto di sciacallo o cane è rappresentato (forse oggi non più) anche in un grado del RSAA dove si compie null’altro che quanto già vissuto nell’iniziazione. Come cane veniva chiamato UPUAUT (Colui che apre la via).
Altra figura psicopompa è Hermes per i greci, dal quale si creò la figura di Hermanubis quando la cultura greca si fuse con quella egiziana unendo Hermes con Anubi.
Timore o Meraviglia?
TERRIBILIS EST LOCUS ISTE
HIC DOMUS DEI EST
ET PORTA COELI(Questo luogo è terribile.
Questa è la casa di Dio
e la Porta del Cielo)
Con questa frase (Genesi 28;17), Giacobbe, dopo la visione della scala che porta al cielo avuta mentre dormiva poggiato su una pietra, indicava il luogo che venne successivamente chiamato Beth-El (Casa del Signore).
Tuttavia, Terribilis, oltre ad avere il conseguente significato di “terribile”, può essere inteso anche come “MERAVIGLIOSO”. Nel senso che quel luogo intimava timore, reverenza, paura per quanto era oltre ogni immaginazione che l’uomo potesse concepire e quindi era, in qualche modo, appunto meraviglioso.
Questo passo può essere collegato alla figura del Maestro Terribile e non solo per l’aggettivo che gli viene affibbiato, ma anche per il compito che egli stesso ha nei confronti del Profano che si appresta a sfidare le prove iniziatiche. Il Terribile infatti, proprio per il termine che lo individua, ha un doppio compito: quello di incutere timore nel Profano e portarlo nel Gabinetto di Riflessione e quello dove cambia l’aspetto in meraviglioso, portando sempre il Profano alla porta del Tempio, di fronte alla Casa di Dio, nel Tempio interiore.
Ecco perché il Maestro Terribile deve in qualche modo incutere timore nel Profano, ma allo stesso tempo deve cercare il modo per rassicurarlo e farsi dare completa fiducia.
Psicologia
Un uomo può compiere imprese stupefacenti e assimilare una grande quantità di conoscenze, eppure non avere alcuna comprensione di sé.
Ma la sofferenza spinge un uomo a guardarsi dentro. Se vi riesce, ecco che là, dentro di lui, comincia il suo apprendimento.
SØREN KIERKEGAARD
Che cosa è il Maestro Terribile dentro di noi?
Non è facile rispondere a questa domanda ed il ricercarne il senso per trovare una risposta ci porta dentro ad un Labirinto senza luce, un luogo dove l’uomo spesso si perde, dove trova le sue paure e le sue sofferenze che prendono forma alla sua presenza.
Rispondo, dopo un’attenta analisi, con un’altra domanda: che cosa c’è dentro di noi che potremmo definire “terribile” se non la sofferenza?
Nessuno vuole soffrire e sicuramente tutti ne abbiamo anche paura.
La sofferenza fa star male, tiene in balia delle tremende sensazioni, degli oscuri pensieri; la sofferenza porta l’uomo nel suo inferno personale.
L’etimologia stessa della parola sofferenza ci viene in aiuto. SUB sotto FERRE portare. Quindi “portare sotto”, appunto all’inferno.
Il Maestro Terribile è dunque la “Sofferenza” che ci accompagna in quel Gabinetto di Riflessione interiore che, all’inizio del percorso iniziatico, è il nostro inferno personale, la nostra tenebra più profonda, “la regione più estrema e assoluta dell’animo umano, un luminoso abisso dove l’uomo trova sé stesso”[1].
Il Terribile tuttavia è la stessa figura che, dopo averla assorbita interiormente, avendola riconosciuta come parte di noi stessi e facendola così diventare “Meravigliosa”, ci accompagna d’avanti la porta del Tempio, di fronte alla Casa di Dio, al primo scalino da salire per divenire Iniziato. La sofferenza infatti non deve essere allontanata da noi, ma è necessario che faccia il suo corso, portando la coscienza dell’iniziato ad osservare se stesso dove non era ancora andato. Forse da questo presupposto la religione cattolica prende spunto per far capire con i propri simboli che solo tramite la sofferenza può esserci la salvezza. In chiave iniziatica è sicuramente così, considerando che la sofferenza è una grande occasione per conoscere noi stessi in quella parte di noi che difficilmente vogliamo guardare perché ci fa male. D’altronde l’anima dell’uomo, nella sua parte emozionale, non è costituita solo da felicità e gioia, ma anche da aspetti che solitamente consideriamo negativi perché portano dolore, ma che in fondo sono di una grandissima utilità per chi compie un lavoro di ricerca della Verità.
Rudolf Steiner in “Il sangue è un succo molto peculiare” diceva che il dolore che viene cristallizzato, ovvero superato, diventa il suo opposto e quindi Saggezza. Come non intendere questa frase se non nel senso di acquisizione ed integrazione della sofferenza per trasformarla in qualcosa di meraviglioso che è l’equilibrio del proprio essere?
“Solo i portatori di luce possono entrare nei luoghi più oscuri. Quando sei risvegliato, sei in grado di rimanere liberamente immerso in sofferenze che adesso non puoi neppure immaginare. La sofferenza è una finestra, una via di accesso al tuo vero essere. Quando la sofferenza squarcia la tua coscienza e tu la lasci entrare comunque, ogni squarcio, ogni ferita che lei provoca viene realizzata, trasformata in consapevolezza. Il dolore è uno strumento di risveglio. Il dolore può penetrare, dentro di te, anche lì dove tu non sei mai stato. Se riesci ad accettare con tutto il cuore l’oscurità, è allora che sopravviene la luce, è da qui che viene. La luce non viene da uno spazio di non-accettazione, ma solo di profonda resa. Più accogli il buio, incondizionatamente, più luce vi sarà. Più luce vorrai, più buio ci sarà dentro di te.”
John de Ruiter
Il pensiero di De Ruiter si collega direttamente alla prima citazione di questo capitolo, presa direttamente dal rituale di iniziazione. “Sono la vostra guida” dice il Maestro Terribile e così la Sofferenza diventa guida del nostro Io. Per questo bisogna accettarla ed assimilarla. Da questa unione tra buio e luce si genera l’Uomo nuovo.
Il non accettare la sofferenza e quindi il reprimere il dolore, porta inevitabilmente alla generazione di un’ombra che C.G. Jung avrebbe definito col termine di Anima (o Animus per la donna), ovvero quella entità interiore opposta al nostro essere conscio e che viene alimentata dalle nostre repressioni, sia in senso negativo che positivo. Entità che genera un disequilibrio psichico, un dualismo interiore che rende instabile la persona e che spesso tendiamo a proiettare nel partner per non riconoscerla in noi stessi e dare quindi seguito alla realizzazione di quell’Androgino trattato in diversi testi alchemici.
Il riconoscere questa parte nascosta di noi e l’affrontarla a mani nude per poi integrarla completamente nel nostro essere, è quel percorso che Jung chiama come l’Individuazione del Sé e che, nella formula iniziatica, porta al NOSCE TE IPSUM scritto sulla soglia del Tempio.
In qualche modo Jung parlava del Guardiano della Soglia che Stanislao de Guaita aveva tanto citato nelle sue opere dando una spiegazione a quanto scritto da Bulwer Lytton nel romanzo di chiara ispirazione esoterica “Zanoni”.
In questo romanzo possiamo riconoscere subito la figura del Maestro Terribile nel suo aspetto più nefasto, cosa che si presenta quando il neofita non è pronto ad affrontare le prove iniziatiche. Ecco perché è importante che il Terribile assuma un atteggiamento duro quando vede o sente che il Profano non è all’altezza di proseguire nella cerimonia di iniziazione e deve procedere subito ad allontanarlo. Ciò che simbolicamente verrà assunto dalla figura del Maestro Terribile, sicuramente accade interiormente a chi si appresta nel percorso della Conoscenza Sacra e, se non si è pronti, ciò che è dentro non lascerà scampo e si avranno anche gravi problemi psicologici.
[1] La vera storia di Jack lo Squartatore (film)
é stato pubblicato il primo volume di
FLORILEGIUM
Raccolta di scritti della Rivista di Studi Esoterici THEORIA
Acquistalo direttamente su AMAZON da questo link!
Ho raccontato del silenzio con una breve poesia in napoletano di quando era “guagliunciello”. Un Silenzio fatto con le note del vento, ma il Silenzio mi si è mostrato anche come il Terribile Maestro sin da che ero “guagliunciello”. Me lo ricordo e lo vedo sempre in uno dei miei spaventosi sogni senza luce. Mi guardava con occhi di fuoco, ma il suo volto tumefatto, insieme al suo corpo cadaverico e scostante, era raccapricciante. Molte altre volte restavo paralizzato nel vederlo e non riuscivo a muovermi.
Così erano gli occhi del Terribile Maestro quando mio padre mi rimproverava, ma lo ammiravo e lo amavo volendo essere come lui, per vincere la mia timidezza e così affermarmi nella vita. Non è stato possibile.