Introduzione

Fratelli e Sorelle,

in questa bellissima occasione nella quale ci troviamo tutti a celebrare Maria Maddalena, ci permettiamo di proporre una nuova visione di questa figura che nei secoli è stata spesso trattata negativamente e troppe poche volte positivamente come sicuramente noi tutti stiamo cercando di fare oggi, presentando una donna sicuramente non della colpa, non principalmente una peccatrice, ma la donna iniziata, la sposa del Logos, la testimone della Luce risorta.

Ovviamente non è nostra intenzione trattare una biografia. Ciò che esponiamo al mondo è un principio archetipico: l’anima che ama e comprende, la Sophia (la Sapienza) che è caduta e si rialza.

Prendendo a riferimento lo gnosticismo, Maria Maddalena è molto più che una discepola: è colei che comprende ciò che gli altri non comprendono; è l’apertura del cuore e della mente, la trasparenza del Graal, la Rosa sulla Croce del mondo.

Il Cristianesimo Filosofico

Sappiate ora che nel cuore del Cristianesimo esiste una corrente sotterranea, dimenticata o occultata: quella del Cristianesimo Filosofico.

Il Cristianesimo Filosofico non è una religione dogmatica, ma una via interiore, una gnosi dell’anima che cerca di incarnare la Verità attraverso i simboli e le immagini. Può sembrare legata allo Gnosticismo, ma questo deve essere svincolato dal concetto di Gnosi in quanto ha creato nella sua evoluzione dei dogmi e dei concetti dualistici che si allontanano da ciò che noi intendiamo per Gnosi, ovvero una forma di conoscenza che non viene acquisita attraverso l’ausilio della speculazione, ma che viene promanata da una ispirazione divina, così come si può dire di quella conoscenza intuitiva, di quella Sapienza che è uno dei doni dello Spirito Santo.

Al centro di questa via sorge una figura controversa, ma profondamente simbolica che è la nostra Maria Maddalena. Tuttavia, per comprendere Maria Maddalena, è necessario capire dapprima la figura di Cristo inteso secondo la visione proposta nel Prologo del Vangelo secondo Giovanni e, di conseguenza, dal Cristianesimo Filosofico.

Ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος

In principio era il Verbo, ci dice questo Vangelo che sicuramente è il più controverso dei quattro canonici e sicuramente quello di stampo più gnostico.

Ma cos’è questo Verbo? Cos’è questo Logos di cui ci parla Giovanni?

Ebbene, per comprendere il concetto del Logos dobbiamo rifarci all’etimologia della parola che definisce il logos come “parola” o “discorso”. È doveroso precisare tuttavia che il Logos non è un discorso proveniente da una normale speculazione, non è un semplice legame di concetti che vengono espressi in un discorso appunto logico. Il Logos è l’espressione razionale di una ispirazione divina e questa è ricevuta dall’uomo che ha purificato la propria mente. Infatti, il Logos/Cristo nasce da una Vergine che è Maria.

Non è qualcosa di nuovo nella Tradizione Iniziatica. Basti pensare ai Faraoni d’Egitto che concentravano la loro vita attorno ad una ritualità atta a garantire la limpidezza del proprio corpo e della propria mente affinché loro stessi potessero continuare ad essere manifestazione dell’immanifesto.

Se Cristo dunque è il Logos, ovvero il discorso ispirato, possiamo certo dire che Maria da cui nasce rappresenta la mente purificata dell’Iniziato.

Cominciamo dunque a capire che non parliamo di un Cristianesimo storico, dove le figure rappresentate sono persone veramente esistite, tangibili e che hanno vissuto in un’epoca ben precisa. Stiamo parlando di un Cristianesimo dove ogni figura è il simbolo di una verità interiore appartenente all’uomo da sempre, un archetipo che è stato ben riportato in una religione razionale affinché i procedimenti esistenziali dell’uomo possano essere tramandati tramite l’ausilio di simboli ed immagini, così come ci dice il Vangelo apocrifo di Filippo:

“La Verità non è venuta nuda al mondo, ma in simboli ed immagini”

La Compagna del Signore

Sempre nel Vangelo di Filippo leggiamo che:

“C’erano tre che camminavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella, e Maria Maddalena, chiamata la sua compagna. […] Il Signore l’amava più di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla bocca.”

Premettendo che non è certo il fatto che sia scritto propriamente così; prendendo atto che in verità manca la parte relativa proprio alla parola bocca, bisogna comunque considerare che, in questo contesto, noi non vediamo nel bacio un atto di carne, ma una trasmissione di pneuma, un soffio divino, una sorta di iniziazione.

Maria è la sola che riceve da Cristo la Gnosi, tant’è che è la prima che lo incontra dopo la resurrezione e già solo questo episodio, riportato nei vangeli canonici, basterebbe per santificarne la figura.

Vediamo dunque la Maddalena come portatrice di una sapienza nascosta, più vicina al Cristo di quanto molti siano pronti ad ammettere.

“Dove il nous è, lì è il tesoro”

Vangelo di Maria Maddalena

Maria Maddalena non è solo una discepola, ma una iniziata, colei che viene ispirata dal Logos/Cristo e che riceve il nous (intelletto spirituale), proprio come ci indica simbolicamente il Vangelo.

Per questo può essere definita sposa di Cristo, non certo per un rapporto carnale.

La stessa figlia che le viene attribuita dal rapporto con Cristo, Sarah, non è certamente, secondo la nostra visione, una bambina realmente esistita, ma è l’espressione del divino che nasce dalla mente dell’uomo, tant’è che il significato del nome è quello di “Figlia del Sole” e conosciamo perfettamente l’associazione del Sole a Cristo nella religione cristiana.

In tal senso, Maria Maddalena può essere vista come Santo Graal, poiché riceve l’influenza diretta del Logos che, simbolicamente, diventa il sangue di Cristo. Pertanto, la famosa linea di sangue e la storia del Priorato di Sion devono interpretarsi diversamente rispetto a quanto solitamente si legge di una organizzazione rivolta alla protezione della discendenza carnale della famiglia di Gesù. Nel contesto del Cristianesimo Filosofico, la leggenda del Graal assume connotati del tutto spirituali e qualsiasi organizzazione rivolta alla difesa di questa linea è qualcosa che trascende il temporale per diventare custode di un concetto che oggi vi viene svelato.

La stirpe del Graal diviene dunque la Israele Celeste, un popolo eletto non per derivazione di sangue o tribù, ma per acquisizione della grazia di Dio, un popolo di costruttori del Regno di Dio, Idra Myriam Qadisha” (la Santa Assemblea di Maria), come mi piace definirci oggi.

In chiave filosofica, Maddalena è dunque il principio ricettivo del nous, l’anima che risale dalle profondità dell’oblio per riconoscere la Luce. È per questo che si dice che fosse prostituta; stiamo parlando della antropomorfizzazione simbolica della mente compulsiva dell’uomo che viene continuamente assaltata dai condizionamenti, dalle passioni, dagli istinti ciechi, come una scimmia che salta da un albero all’altro senza controllo e che, dopo essere stata esorcizzata da parte del Logos dai sette demoni che non rappresentano altro che i 7 vizi, riconosce la Verità e la segue.

Maria Maddalena attraversa l’inferno interiore, ma lo fa con vigilanza e desiderio di verità.

Come la Sophia dei testi gnostici, ella cade nel mondo materiale, viene imprigionata dai poteri arcontici, ma non smette di cercare la Luce e per questo la Luce le si rivela per prima. È lei, e non Pietro, che incontra per prima il Cristo risorto.

Nel Vangelo di Giovanni, Gesù le appare e la chiama: “Maria!” E lei risponde: “Rabbunì!” (che significa: Maestro). Questo dialogo brevissimo è una Epifania dell’interiorità: la voce del Logos risorto, che è il Nous, chiama la mente per nome e la mente umana risponde riconoscendo il Maestro dentro di sé.

Da qui la differenziazione del Cristianesimo Filosofico da quello canonico e petrino della chiesa cattolica ed il dovere di ricordare che l’iniziazione non segue il potere esterno, ma l’intimità dell’anima con il divino.

Sistema Cabalistico

Nelle varie corrispondenze che troviamo tra le diverse tradizioni, la figura di Maria Maddalena può essere associata, secondo il sistema cabalistico dell’albero sephirotico, alla Sephirah di Malkuth, il cui nome significa “Il Regno”, la quale viene chiamata anche Kallah ovvero “la sposa”.

Secondo la Idra Zuta Qadisha, che è parte dello Zohar, è proprio lei il motivo per cui l’Influenza Divina, la Mezla Qadisha, discende dal cielo ed è sempre lei, la sposa bianca, che si unisce al Re Rosso, rappresentazione alchemica dell’unione tra Zeir Anpin (il piccolo Volto) e Kallah, ovvero tra il Logos e la Mente umana che così si redime.

In questo contesto, vediamo lo stesso procedimento di antropomorfizzazione simbolica di cui nel Cristianesimo Filosofico, in quanto vediamo che le varie Sephiroth dell’Albero Sephirotico assumono degli aspetti personali. Tali personificazioni sono dette Partzufim e sono:

  • Malkuth – Kallah (la sposa) – La Maddalena
  • Yesod, Hod, Netzach, Tiphareth, Geburah e Chesed – Zeir Anpin (il piccolo volto) – Cristo/Logos
  • Binah – Imma (la madre) – Maria madre
  • Chokmah – Abba (il padre) – il Nous che corrisponde al Cristo risorto.
  • Kether – Arikh Anpin (Il Grande Volto) – la Volontà Divina.

Conclusione: La Sposa Mistica del Logos

Arrivando alle conclusioni, possiamo definire Maria Maddalena come la Sposa Mistica, colei che comprende senza possedere, colei che segue il Cristo fino alla croce e oltre la morte.

Ella è il volto nascosto del Cristianesimo Filosofico, che oso definire come la via del cuore e la conoscenza silenziosa. Un Cristianesimo che riporta all’uomo ciò che gli è proprio e riavvicina le figure protagoniste della storia che ci è stata raccontata ad una dimensione interiore personale.

Maria Maddalena è il simbolo della mente umana che, da una condizione di compulsività, per proprio desiderio, viene redenta e purificata dal Logos per divenirne portatrice verso il mondo.

Oggi noi sappiamo, anche grazie ad eventi come questo, che Maria Maddalena ritorna non nella carne, ma nella coscienza. Chi la riconosce dentro di sé, scopre che anche la propria mente può diventare il Graal, il tempio, la Sposa del Logos.

Che il suo nome sia per noi fuoco e rugiada, forza e bellezza, conoscenza e compassione.

Amen.

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