Credo che, fondamentalmente, questo elemento venga associato ai pensieri perché è tramite l’aria che la parola, emanazione tangibile del pensiero, si espande e può essere udita.
In precedenza, abbiamo capito che è dall’elemento che dobbiamo purificarci; per purificarci dal pensiero, entriamo in una dimensione completamente diversa rispetto alle precedenti perché, se il corpo e le emozioni vengono più facilmente percepite come cose controllabili, non è così per il pensiero.
È indispensabile chiarire che per pensiero si definisce il processo logico, la ragione e quindi la capacità dell’uomo di concatenare e creare concetti. Questo pensiero è qualcosa che, osservandoci interiormente, sembra inarrestabile, incontrollato, una locomotiva che viaggia a tutta velocità e spesso senza una meta ben chiara. Riuscire a porre un freno a questa locomotiva è qualcosa che va progettato nel tempo, dedicandosi ad una disciplina di osservazione severa, accurata e meglio ancora se accompagnata da un maestro. In questo processo di disciplina si attraversano difficoltà enormi e spesso si ricade nella compulsività della mente. Tuttavia, questo non significa che non si può arrivare a domarla.
Relativamente al pensiero, si può benissimo abbinarlo alla Sephirah Binah. Nei suoi commenti al Sefer Yetzirah, Aryeh Kaplan ci dice che “In uno stato ordinario di coscienza Binah, la mente è piena di interferenze. Per vederle, è sufficiente chiudere gli occhi. Apparirà un caleidoscopio di immagini in rapido cambiamento, che si sovrappongono l’una all’altra.” [1] Con questa citazione ho voluto ulteriormente avvalorare il percorso che fino a qui stiamo seguendo, legandolo ancora più strettamente alla tradizione ebraica della Cabbala.
Da qui possiamo ben comprendere dove ci porta la simbologia degli elementi relativamente al successivo: il Fuoco.
Prima di passare al capitolo successivo voglio però accennare ad un importante concetto: la custodia del cuore.
È necessario precisare cosa sia il “cuore” e per far questo diremo che è il centro immobile attorno al quale tutto ruota e dal quale vengono emanati l’eidolon ed il simbolon, ovvero le immagini ed i simboli formati nello specchio della mente che fanno da innescante al processo logico.
Purtroppo, questo processo logico, come già accennato prima, è troppo spesso compulsivo, ovvero incontrollato e non ci permette quella chiaroveggenza (vedere chiaro) sulla realtà delle cose che potrebbe darci una concezione più pura e quindi una illuminazione che ci consentirebbe di pervenire alla Conoscenza della Verità.
Questo centro è qualcosa che l’Iniziato è chiamato a cercare e per trovarlo è necessario superare i 4 viaggi. Nel terzo viaggio, quindi nella purificazione dal pensiero, iniziamo a parlarne, anche se non ancora in modo definito.
Ecco, dunque, che cominciamo a capire che il nostro compito è quello di iniziare a controllare il processo logico compulsivo e da questi purificarci. Come?
Possiamo trovare diversi metodi che ci aiutano: dalla Meditazione alla Preghiera al Mantra. Questi, insieme ad altri metodi che sicuramente esistono, sono stati utilizzati per millenni ed ancora oggi vengono usati da monaci ed Iniziati per calmare la compulsione mentale e permettere che il lago, prima increspato dal sasso che cadeva al suo interno (emozioni) e poi dal vento che soffiava su di esso (pensieri), diventi calmo e come uno specchio che finalmente può riflettere perfettamente le ombre delle immagini e dei simboli che vengono emanati dal centro.
Si, le “ombre” e non ancora la realtà. Questa vera realtà, questa Verità, è qualcosa che trascende le ombre, le supera e per questo bisogna superare anche il prossimo elemento.
[1] Kaplan, A. (2016). Sefer Yetzirah. Spazio Interiore
é stato pubblicato il primo volume di
FLORILEGIUM
Raccolta di scritti della Rivista di Studi Esoterici THEORIA
Acquistalo direttamente su AMAZON da questo link!
Aiutaci a crescere ancora! Con una piccola donazione THEORIA sarà in grado di proseguire i suoi lavori.
Grazie e ricorda sempre
Nel Silenzio vi è la Morte – Nel Silenzio vi è la Vita