
Il Papa (o lo Ierofante) è l’apoteosi dello stare coi piedi per terra e con la testa fra le nuvole, inneggiando al concetto Junghiano secondo cui “nessun albero può crescere fino al paradiso se le sue radici non scendono fino
all’inferno”.
A proposito di arbusti, la carta sull’Albero della Vita si posiziona tra la sfera di Chokmah (Saggezza) e quella di Chesed (Misericordia), ed è un collegamento fondamentale tra le tre sfere superiori dell’Albero e quelle
inferiori, tra il cielo e la terra.
Questa posizione intermedia è simboleggiata dalla triplice tiara che indossa il Papa sulla testa (che emana una luce divina), è il trono su cui è assiso ornato di teste di toro, segno astrologico di questa carta, a cui
corrispondono idee quali stabilità, concretezza e fecondità.
La lettera ebraica ad esso associata è la Vav, che tradotto significa “chiodo” , ovvero un oggetto dalla “gran testa” che si conficca in qualcosa per tenerlo fermo, un caposaldo. Così come il papa è (o dovrebbe) essere il
caposaldo della religione cattolica e l’antico jerofante dei misteri eleusini lo era della sua.
Gli strumenti e le vesti sono tipicamente “papali”: il pastorale nella mano destra (che con un po’ di immaginazione potrebbe proprio essere un gigantesco chiodo) è simbolo di guida e insegnamento e la pergamena nella mano sinistra è la legge sacra (Torah), cioè gli insegnamenti in questione. Le vesti rosse richiamano il fuoco divino che dai regni superiori discende e irradia i piani inferiori, così come il tabarro papale è rosso a indicare il sangue versato da Cristo per riscattare il mondo.
Quella del papa quindi è davvero una carta “pontificia”, cioè che “fa da ponte” (dal lat. pons ‘ponte’ e facĕre ‘fare’) tra le più alte vette dei regni spirituali e le più basse regioni dell’esistenza, e passa dalle stelle alle stalle
per riempire le nostre zucche vuote.