Se volete mettere in imbarazzo un Qabalista chiedetegli perché la Divinità ha deciso di creare l’universo.
Dopo qualche balbettio vi dirà che, anche se si tratta di un mistero insondabile, è probabile che la risposta abbia a che fare con l’Amore (quello di Platone, non delle cartoline di San Valentino).

Il problema è che prima dell’universo non esisteva nulla che si potesse amare se non Egli stesso.
La verità è che Dio era tremendamente annoiato e decise, nonostante le conseguenze catastrofiche, di cadere volontariamente e abbandonare, giusto qualche centinaio di eoni, la sua comoda e atarassica poltrona.

“Voglio darmi la possibilità di vivere un’avventura mozzafiato all’insegna della riscoperta di chi sono”, facile a dirsi.

Si da il caso che l’Iniziato sia una di quelle particelle della Divinità che possiedono la gran fortuna di avere un sonno leggero.
La carta dell’Appeso ricorda quell’atto di caduta volontaria, quel sacrifico della poltrona a favore dell’avventura che Dio ha deciso di compiere.
A testa in giù, la prospettiva del ritorno sembra più allettante, ma anche più straordinariamente naturale. Certo non mancano vertigini, sangue alla testa, paura e un costante “perché?”.

Perché a Dio non andava a genio l’idea di non amare/muoversi.
Ricordiamoci che dicendo “Dio” stiamo parlando di noi stessi quando eravamo una singolarità non addormentata. Quindi non diamo la colpa a terze parti per una scelta che ci appartiene e ridiamo della nostra scomoda,
buffa e ironica posizione.

L’ironia della sorte (letteralmente) potrebbe essere un nome alternativo e poco ortodosso dell’Appeso, che solo guardando le tenebre da una prospettiva diversa riesce a scorgervi un’Alba nascosta, che come le particelle quantiche diventa “Dorata” solo dopo essere stata osservata.

Il protagonista della carta (e chi lo ha disegnato) ci suggerisce questo messaggio con una Croce e Triangolo, costituiti dalla posizione dei suoi arti e riproposti sullo sfondo con delle linee di luce bianca, che sono il
Simbolo dell’Ordine Ermetico della Golden Dawn (=Alba Dorata), al quale questo mazzo é ispirato.

Ma il più grande insegnamento che ci da l’Appeso, a dire del sottoscritto, è nascosto nel suo sorriso beffardo che, riconoscendo nella sua condizione lo Scherzo Cosmico, esorcizza paura, scomodità e imbarazzo.


é stato pubblicato il primo volume di

FLORILEGIUM

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