Parlare di fratellanza in Massoneria dovrebbe significare andare oltre la semplice idea di amicizia o mutuo sostegno.  La nostra fratellanza è un vincolo sacro che affonda le radici non solo nella storia dell’Istituzione, ma soprattutto nella dimensione spirituale ed esoterica del nostro cammino iniziatico. 

Essere FRATELLI in massoneria non è una condizione formale, né un semplice titolo, è una chiamata a un’esperienza trasformativa, un impegno sacro che ci lega nel cammino verso la luce.

Ma perché è essenziale essere uniti, camminare insieme e innovare nel nostro operare? 

Se vogliamo, in qualche breve accenno storico, potremmo semplicemente dire che dai primi gruppi operativi di muratori medievali fino alle logge speculative moderne, la Fratellanza ha sempre rappresentato il fulcro dell’esperienza massonica.  Tuttavia, non è la storia che ci deve interessare oggi, bensì il significato più profondo di questo legame. 

Noi, perché ci chiamiamo FRATELLI? Perché siamo FRATELLI? 

Noi siamo FRATELLI perché condividiamo un percorso di trasformazione interiore, perché lavoriamo insieme alla costruzione del nostro Tempio interiore e perché riconosciamo nell’altro un riflesso di noi stessi.

L’unione tra di noi non si basa su interessi materiali o convenienze profane, ma sulla ricerca della luce e della verità. Essere FRATELLI significa superare l’ego e le divisioni, essere strumenti di armonia e non di discordia. Il vero MASSONE non chiede cosa possa ottenere dalla massoneria, ma cosa posso offrire ai miei FRATELLI. 

La massoneria ci dovrebbe insegnare che la vera Fratellanza è un’energia sottile che collega anime in un processo di crescita collettiva. Non siamo soli nel nostro viaggio. 

Ogni FRATELLO è un compagno d’opera nel grande cantiere della perfezione. Per questo dobbiamo essere custodi l’uno dell’altro, esercitando il silenzio, la discrezione e la solidarietà senza aspettarci nulla in cambio.  

Essere MASSONI significa essere FRATELLI ed essere FRATELLI significa vivere secondo i principi dell’amore, della saggezza e della giustizia. 

Quando la nostra unione è pura e libera da influenze profane, allora possiamo veramente dire di camminare nella luce. Nella tradizione iniziatica, l’unità non è solo una necessità organizzativa, ma una legge della natura e dello spirito. Ogni essere è parte di un TUTTO, ogni pietra contribuisce alla costruzione del Tempio. 

Come MASSONI, siamo chiamati ad essere il riflesso di questa unità, non con un’uniformità sterile, ma con una sintesi armonica delle nostre individualità.  Essere uniti significa riconoscerci come parte di un’unica energia, che ci guida nel cammino della conoscenza e del perfezionamento, verso il progressivo cambiamento dell’umanità. Significa comprendere che la luce non si accende per un solo FRATELLO, ma per tutti. 

Un FRATELLO illuminato è un FRATELLO che illumina gli altri. 

Nel mondo profano, gli uomini competono per il potere e l’interesse personale. In massoneria, invece, la vera forza nasce dalla condivisione. 

La Fratellanza massonica non è un vincolo di convenienza, ma una fiamma che si alimenta con l’incontro delle anime e delle idee. Ogni parola, ogni gesto compiuto in spirito di servizio eleva il singolo e il gruppo. 

Quando ci sosteniamo reciprocamente, non stiamo solo aiutando il FRATELLO accanto a noi, ma stiamo elevando l’intera catena di unione , facendo risuonare  le vibrazioni a tutti i FRATELLI.  

L’innovazione costruisce il futuro senza tradire la tradizione.  Molti vedono la massoneria come custodia del passato, ma noi sappiamo che essa è anche fucina del futuro.

Il MASSONE è un costruttore ed un costruttore non può fermarsi, altrimenti il suo tempio resta incompiuto. 

Innovare nella Fratellanza significa rinnovare continuamente il nostro legame, senza mai lasciarlo invecchiare nella routine o nella formalità vuota. Significa riscoprire il senso profondo della nostra arte e renderlo vivo nel presente. 

Se siamo uniti e camminiamo insieme, possiamo generare nuove idee, nuove armonie e nuove forme di luce. 

Essere FRATELLI significa non camminare mai soli. Significa essere custodi l’uno dell’altro ed insieme essere costruttori di un mondo nuovo, dove la saggezza illumina, la forza sostiene e la bellezza inalza. 

Se restiamo divisi, siamo pietre sparse. Se restiamo uniti, siamo il tempio. 

Se restiamo fermi, ci spegniamo. Se innoviamo con saggezza, umiltà, armonia e amore, rendiamo eterna insieme la nostra luce e di tutti i fratelli. 

Quindi, fratelli, noi non siamo chiamati alla massoneria per restare ciò che eravamo. 

Se così fosse, il nostro ingresso nel tempio sarebbe stato inutile. Siamo qui per trasformarci, per mutare la nostra essenza, per diventare uomini nuovi, consapevoli e illuminati, ma questa trasformazione non è un percorso solitario. Avviene attraverso la Fratellanza, dentro la Fratellanza e per la Fratellanza.

Noi non avanziamo da soli nel buio, ma procediamo nella luce che i fratelli riflettono su di tutto il lavoro che facciamo. Quando ci uniamo nella catena di unione, non siamo più individui separati, ma un unico corpo spirituale che vibra all’unisono. La trasformazione avviene proprio qui: quando smettiamo di pensare come singoli e iniziamo a sentire come parte di”TUTTO. È In quel momento le differenze si dissolvono, i confini dell’ego si disciolgono e ciò che resta è pura energia fraterna. 

Questa è la vera iniziazione: morire alla frammentazione e rinascere nell’unità. 

Noi non siamo solo custodi della tradizione, siamo anche i suoi artefici. 

La massoneria non è un edificio di pietra inamovibile, ma un cantiere vivente, dove ogni generazione di FRATELLI incide nuovi segni nella storia dell’Arte Reale. 

Innovare non significa tradire, ma far vivere la tradizione con una nuova forza.

Se i nostri antichi maestri avessero temuto il cambiamento, la luce si sarebbe spenta secoli fa. La nostra trasformazione è quindi un atto di creazione . 

Prendiamo l’eredità del passato, la uniamo alla nostra esperienza e generiamo nuove forme di conoscenza e di fratellanza. 

Il vero segreto della trasformazione massonica è questo: “Nessuno si eleva da solo”. 

FRATELLI miei, lasciamo che la nostra unione sia il fuoco che ci trasforma, la nostra condivisione il soffio che alimenti la fiamma e la nostra innovazione l’opera che renderà la nostra luce immortale.                         

“COSÌ SIA”

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