“Profano, in questo secondo viaggio avete incontrato minori difficoltà ed ostacoli. Essi diminuiscono sempre più sotto i passi dell’uomo che persevera nel sentiero iniziatico.”
Già nel Rituale di Iniziazione alla Massoneria e quindi al grado di Apprendista Libero Muratore, prima ancora che il Neofita venga a conoscenza delle Parole, dei Toccamenti e dei Passi Rituali della propria camera, questi ultimi vengono citati subito dopo aver compiuto il secondo viaggio all’interno del Tempio, quello dell’Aria, come a voler indicare che proprio questi sono un simbolo di rilevante importanza che può far capire ai Fratelli che chi è loro di fronte è un Iniziato, poiché, appunto, persevera nel sentiero iniziatico. Infatti, è proprio un sentiero che si percorre, o meglio, sono più sentieri che portano ad una meta finale ed è proprio di questi sentieri che parleremo per capire ancora una volta di più quanto la Massoneria sia legata all’esoterismo ebraico ed alla Cabala in particolare.
Partendo dai primi Passi Rituali, quelli del I grado della Massoneria Azzurra, capiremo che attraverso questa simbologia è possibile aprire degli spiragli nello spesso incomprensibile groviglio di simboli utilizzati per portare l’Iniziato a quel NOSCE TE IPSUM che troviamo scritto sull’architrave all’entrata del Tempio di Salomone.
Per aiutarci nella spiegazione di quanto vogliamo presentare, utilizzeremo quello che è il simbolo principale della Cabala ebraica, ovvero l’Albero Sephirotico il quale, secondo la nostra idea di Massoneria, così come spesso da noi citato, è alla base della costruzione della simbologia libero muratoria.
Vediamo dunque come questi Passi Rituali vengono effettuati per ogni grado della Massoneria Azzurra.
Nel I grado di Apprendista Libero Muratore, il rituale ci dice che:

stando all’Ordine, porsi tra le colonne e fare, partendo con il piede sinistro, tre passi in linea retta ricongiungendo a ciascun passo i piedi a squadra, senza battere i tacchi.
Nel II grado di Compagno d’Arte:
stando all’Ordine, porsi tra le colonne e fare, partendo con il piede sinistro, tre passi in linea retta ricongiungendo a ciascun passo i piedi a squadra, senza battere i tacchi, come per l’Apprendista.
Successivamente compiere un passo avanzando verso destra ed uno verso sinistra, tornando alla linea precedentemente tracciata con i 3 passi iniziali.
Inoltre, nel catechismo del Compagno d’Arte troviamo una spiegazione ben definita. Infatti, alla domanda “Qual è il significato della Marcia di Compagno?”, si risponde che: La deviazione laterale, con ritorno alla linea primitiva, indica che il Compagno non è più obbligato a seguire la stessa direzione; per cercare la Verità può scostarsene, ma, senza disorientarsi nella esplorazione misteriosa, deve tornare alla rettitudine originale.
I passi dell’Apprendista segnano una direzione dall’Occidente all’Oriente; i passi del Compagno ne segnano un’altra, dal Mezzogiorno alla Mezzanotte, così indicando che il Compagno è padrone anche della seconda direzione, cioè delle due dimensioni che formano l’oggetto della geometria piana.
Nel III grado di Maestro Muratore:
eseguire prima, con le posizioni all’Ordine, i rispettivi passi da Apprendista seguiti da due passi da Compagno d’Arte. Porsi all’Ordine in Grado di Maestro e alzando molto i piedi, come a superare degli ostacoli, fare ancora tre passi: il primo a destra, il secondo a sinistra ed il terzo a destra verso il centro, riunendo ogni volta i piedi a squadra di 90°.
Inoltre, nel catechismo del Maestro Muratore troviamo un riferimento ai Passi Rituali nella domanda “In che modo avete provato la vostra innocenza?” alla quale si risponde:
mi furono esaminati i guanti ed il grembiule che furono giudicati senza macchia. Inoltre, dovetti affrontare la prova di scavalcare senza timore il cadavere con tre passi, forte della mia consapevole innocenza.
Il legame dei Passi all’Innocenza è di fondamentale importanza, poiché con l’Innocenza si vuole intendere l’assenza di peccato e quindi la perfetta concentrazione del proprio essere verso il divino, qualità che può appartenere esclusivamente a chi ha avuto il coraggio di superare sé stesso per divenire manifestazione di Dio, cosa che appartiene solo a chi è veramente Maestro.

La distribuzione dei Passi, per come ci viene presentata dai Rituali, si può fare perfettamente corrispondere ai Sentieri dell’Albero Sephirotico così come segue:
- Apprendista Libero Muratore
- Da Malkuth a Yesod, attraverso il sentiero della lettera ת che rappresenta inoltre il sentiero di Saturno.
- Compagno d’Arte
- Arrivati a Yesod con i passi da Apprendista, si prosegue verso Netzach per il sentiero di נ e poi verso Tiphareth per il sentiero di י.
- Maestro Muratore
- Da Tiphareth si compie prima un breve passo verso Chesed per il Sentiero di ח, poi si salta la bara andando verso Binah per il sentiero di ק ed infine un ulteriore piccolo passo verso Kether per il sentiero di ו.
Così facendo, unendo le lettere ebraiche corrispondenti ai sentieri percorsi, si forma la parola תני חקו dove תני significa “recitare” o “insegnare” e חקו significa “la sua legge”. Pertanto, la frase completa sarebbe “insegnare la Sua legge”, intendendo per Sua la divinità; quindi, la traduzione corretta sarebbe “insegnare la Legge di Dio”.
Attraverso il compimento dei Passi Rituali, possiamo ben capire adesso che ci viene insegnata la Legge di Dio, ovvero l’armonia attraverso la quale è costruito il Tempio e, per riflesso, noi stessi. Non solo, ma attraverso di essi, ci viene indicato il modo di come l’Iniziato, una volta divenuto Maestro, può, attraverso la sua scienza muratoria, indicare la strada agli altri e quindi insegnare egli stesso questa Legge ai propri Fratelli di Loggia.
Il percorso dei Sentieri dell’Albero Sephirotico ci porta ad intraprendere una strada verso il cielo, attraversando le Sephiroth indicate precedentemente. Nel Sentiero di Saturno, ovvero della lettera ת dell’alfabeto ebraico, passiamo da Malkuth (il Regno) che rappresenta la parte più materiale del nostro essere, a Yesod (il Fondamento) che è invece quanto di più vicino può esserci all’anima umana. In particolare, passiamo da una interpretazione del mondo materiale ad una molto più sottile. In ambito magico, si dice che Yesod, essendo collegata alla Luna, rappresenta il mondo astrale, ovvero quel mondo di simboli e immagini che possono essere percepiti dall’Iniziato attraverso la meditazione. I tre passi indicano la necessità di agire sui tre elementi che abbiamo conosciuto durante l’iniziazione, così come ci indicano i tre colpi di maglietto sulla Pietra Grezza.
L’Apprendista è dunque chiamato ad un lavoro meditativo che gli può permettere di conoscere una parte di sé stesso che ancora non conosceva e che, attraverso un lavoro di sgrossatura della Pietra Grezza che rappresenta la propria mente, lo può portare a diventare Compagno d’Arte. Si compiono dunque ulteriori due passi che da Yesod portano l’Iniziato prima a vincere le proprie passioni in Netzach (che significa appunto la “Vittoria”), e successivamente a Tiphareth (la Bellezza), dove diventa manifestazione del divino attraverso la propria realizzazione. Nel grado di Compagno d’Arte, infatti, l’Iniziato è perfettamente realizzato ed utilizza le 7 arti liberali per manifestare la volontà di Dio o meglio “la Legge di Dio” di cui prima che egli riesce finalmente a contemplare e che è chiamato ad interpretare. Si passa dunque dal lavoro meditativo dell’Apprendista, quindi un lavoro attivo, ad un lavoro contemplativo del Compagno, quindi passivo, così come d’altronde è riportato nel Rituale dove si cita che bisogna “Passare dalla Perpendicolare alla Livella”.
Da Tiphareth, proseguendo il nostro percorso, si va avanti verso Chesed (Amore) e si compie dunque un salto verso Binah (Comprensione), per finire a Kether (la Corona). In particolare, attraverso il salto da Chesed a Binah l’Iniziato supera la bara; questo indica il superamento dell’Abisso dell’Albero Sephirotico, il terzo velo che rappresenta il superamento della propria personalità, del proprio Io nel quale l’Iniziato si è riconosciuto fino a quel momento e che quindi muore. Infatti, fino al grado di Compagno d’Arte, il lavoro è stato rivolto alla realizzazione massima dell’Io che era rinato attraverso l’iniziazione; una volta arrivati al grado di Maestro, l’Io deve morire di quella morte mistica già conosciuta dalle discipline ermetiche che indica la scomparsa della cognizione di sé stessi per riconoscersi pienamente in Dio. Se da Compagno, dunque, si è manifestazione di Dio e si è chiamati ad interpretare la contemplazione della legge di Dio, da Maestro si diventa la stessa Legge.
Il Maestro è dunque la Legge stessa, il Logos divino che risorge nell’uomo!
Infatti, il passo finale ci porta a Kether, alla Corona che rappresenta la Volontà di Dio. A questo punto non sussiste più una interpretazione della Volontà di Dio come nel grado di Compagno, ma si è la stessa Volontà di Dio. In pratica, Dio agisce nel mondo attraverso il Maestro.
È giusto, a questo punto, apportare delle precisazioni importanti poiché si potrebbe male interpretare la simbologia massonica fin qui spiegata. Infatti, non si deve mai pensare che, arrivando al grado di Maestro Muratore, si è Dio. La simbologia riportata nello svolgimento dei Passi Rituali è un’indicazione delle operazioni pratico-operative che l’Iniziato deve compiere nel proprio lavoro e solo attraverso questo estenuante lavoro si può giungere all’infinita vetta, ricordando che quanto raggiunto non è mai stabile e fissato poiché l’uomo è sempre soggetto ai condizionamenti che possono farlo cadere. Ricordiamoci che i Faraoni d’Egitto vivevano secondo delle pratiche rituali giornaliere che avevano il compito di mantenere tale condizione, eppure l’Egitto è caduto nel degrado così come tutte le culture e tutti gli uomini.
Resta tuttavia la percezione di qualcosa di talmente alto e prezioso che può portarci veramente fino alla Conoscenza di sé stessi e quindi di Dio e questo è tutto quanto è previsto dalla simbologia della Libera Muratoria alla quale appartiene il vero Iniziato. Rendiamo tutto questo Sacro e tramandiamo la nostra Tradizione nel futuro, così come i nostri Padri l’hanno tramandata a noi. Riportiamo la Massoneria al ruolo che deve avere, ovvero alla elevazione spirituale dell’uomo, affinché finalmente possa sorgere in noi e nel mondo quel Santo Impero di cui parla la Massoneria stessa, quel Regno di Dio tanto declamato da altri che hanno dimenticato la propria missione.
Compiamo insieme i nostri Passi Rituali e giungiamo alla Santa Legge per poter essere Luce delle genti.





