Si precisa che la lettura di questo articolo, trattando di argomenti relativi al grado di Compagno d’Arte, è consigliato ai Fratelli che ne hanno raggiunto non solo la realizzazione esteriore, ma soprattutto quella interiore, cosa che risulta già di per sé difficile come vedremo nel prosieguo dell’articolo, ma che siamo fiduciosi possa essere eseguita dall’uomo che desidera riuscire a realizzare completamente sé stesso e raggiungere quella conoscenza espressa dal “Nosce te ipsum”.

Negli articoli precedenti, di cui sotto riportiamo i link, abbiamo già parlato dello sviluppo che i primi 3 gradi della Libera Muratoria dovrebbero comportare nel Fratello Massone, principiando dal grado di Apprendista Libero Muratore, per finire nel grado di Maestro.

È innanzitutto indispensabile compiere un passo indietro per poter ricordare ciò che comporta il grado di Apprendista, ovvero quello di “sgrossare la pietra grezza”, frase che, se presa secondo le attuali cognizioni espresse nelle Logge moderne, potrebbe portare ad una infausta interpretazione, legandola soprattutto ad un miglioramento etico che comporterebbe inevitabilmente un adeguamento alle regole sociali del tempo. Non è detto però che queste regole sociali, le quali storicamente vengono insignite del nobile appellativo di “legge morale”, siano in effetti espressione di una armonia celeste che si manifesta sul piano materiale nella quale l’uomo si manifesta. È importante riportare alla mente il fatto che la morale umana è relativa, indissolubilmente legata al tempo ed allo spazio, alla cultura di un popolo ed all’ambiente nel quale questo si esprime. Proprio per questo, ricordiamo al lettore che il concetto di “sgrossare la pietra grezza” non è affatto un’azione di “miglioramento morale” come d’altronde viene costantemente ripetuto nelle tornate massoniche. Lo sgrossamento è un’azione pratica che viene svolta su sé stessi, un atto purificatorio che comporta l’utilizzo di esercizi ed operatività sul proprio corpo, sul pensiero, sulle emozioni ed infine un intervento eroico che si sviluppa in un mondo che in pochi conoscono, un mondo secreto che gli Iniziati di tutte le tradizioni hanno avuto modo di trovare. È pertanto facile, dunque, capire di conseguenza cosa sia la pietra grezza e cosa questa comporti nel fine ultimo che la Massoneria si prefigge.

Ecco, questo è indubbiamente un argomento da discutere e chiarire: il fine ultimo che la Massoneria si prefigge. Per chiarire ulteriormente i concetti che qui stiamo cercando di sviluppare, vi invito a leggere un altro importante articolo che abbiamo pubblicato in passato: “Il salto dell’Abisso”.

Appurato e ricordato che il lavoro dell’Apprendista Libero Muratore e quindi lo sgrossamento della pietra sia di tipo operativo e non speculativo e che questa operatività consiste in un’azione di purificazione, possiamo andare oltre per raggiungere il concetto relativo al titolo dell’argomento: la contemplazione della Verità.

Profanamente, sappiamo benissimo che per contemplazione si intende un atto per il quale si prefigge l’osservazione di un soggetto. Tuttavia, non è così semplice e scontato. È importante ricostruire la parola affidandosi all’etimologia della stessa. Infatti, la parola è costituita dal termine CUM che denota il mezzo e dal termine TEMPLUM, cosa che identifica uno spazio del cielo. È automatico associare dunque il termine all’osservazione degli uccelli che anticamente i sacerdoti facevano dall’interno delle loro sale. Pertanto, la contemplazione è un atto per il quale si osserva qualcosa. Ecco che già si definisce nettamente la differenza con la meditazione che invece è un’azione di concentrazione su un soggetto sul quale si sviluppano poi dei concetti e quindi prevede l’atto del pensare.

Il pensiero e quindi la meditazione è qualcosa che è relativo al lavoro dell’Apprendista Libero Muratore il quale, attraverso questo lavoro, può modificare la direzione verso la quale la propria mente è diretta, riportando sé stesso da uno stato di peccato, inteso come amartia, alla verginità che gli permette di poter generare il Logos.

Dovendo superare questo stato raggiunto di purezza e santità, il Compagno d’Arte è invitato invece ad un atto che potrebbe sembrare passivo che è quello della contemplazione. Gli stessi rituali di fatto parlano di un passaggio dal filo a piombo alla livella, dimostrando questo concetto di passività che abbiamo espresso.

Il Compagno d’Arte semplicemente osserva e questo atto di osservazione è rivolto verso la Verità.

A questo punto è importante definire bene il termine Verità.

Etimologicamente la parola verità proviene dal germanico WAR che significa essere. Pertanto, è tutto quello che è conforme alla realtà, poiché l’Essere è l’unico ad esistere, concetto questo che viene perfettamente espresso nel concetto di “unicità dell’Essere” dell’Islam.

Dunque, per Verità si intende, molto sinteticamente, la Divinità. D’altronde, questo non è un concetto nuovo per il cristiano medio che ricorda sicuramente come Cristo stesso si identificava quando diceva: “Io sono la Via, la Verità e la Vita” (Gv.14,6).

Quanta magnificenza realizza il Compagno d’Arte!

Egli, attraverso il suo lavoro di sgrossamento prima e di levigazione dopo, può raggiungere quello stato per il quale “vede” Dio, uno stato per il quale diventa “Testimone della Fede”, così come nell’Islam è chiamato lo “Shahid” e nel cristianesimo è definito il “Martire”, che non è colui che muore dopo atroci sofferenze insorte da altri, ma appunto il “testimone”.

Attraverso questa visione il Compagno è chiamato ad interpretare la Verità per poterla esprimere attraverso le sue opere in questo mondo. Infatti, proprio nel grado di Compagno, l’Iniziato conosce tutte le arti liberali ed è attraverso di queste che deve esprimere ciò che ha visto, è attraverso di queste che deve portare la vera legge morale nel mondo che non è quella relativa dell’uomo, ma quella assoluta che si trova nelle regioni celesti.

Qui si deduce il legame indissolubile della Massoneria con la Tradizione proveniente da Eleusi. Infatti, il Compagno d’Arte altro non è che uno degli Epoptai, ovvero coloro che “contemplano le cose divine” ai quali erano riservati i Grandi Misteri.

Tuttavia, Eleusi si fermava a questo stato quanto invece la Libera Muratoria, nella sua evoluzione, ha espresso ciò che altre tradizioni nel tempo hanno affermato. Infatti, nella Massoneria si va oltre il grado di Compagno d’Arte per raggiungere il grado di Maestro per il quale avremo modo di poter esprimere ancora una volta ciò che questo comporta.

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